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lunedì 4 luglio 2011

La storia degli aerei di carta

Forse prima di conoscere la storia degli aerei di carta vi interessa sapere quella della carta, materia prima indispensabile per gli aerei di questo blog. Se è così allora cliccate qui e godetevi la piacevole lettura della storia della carta.



Fin dai tempi antichi l'Uomo si è dilettato nella costruzione di modellini volanti: già nel IV secolo A. C., si narra, il matematico e filosofo greco Archita di Tarantorealizzò una “colomba” <<animata da un soffio d'aria imprigionato dentro>>. Il primo aeromodello della Storia aveva addirittura una propulsione a jet!
Johann Muller von Konigsberg (Regiomontanus)Un altro antenato dell'aeroplano di carta risale al XV secolo, quando Johann Müller, detto Regiomontano(1436-1476, a destra) costruì a Norimberga un'aquila in grado di sorvolare il corteo dell'Imperatore in segno di saluto e di tornare quindi verso la città: si trattava, però, come nel caso della Colomba di Archita, di una macchina costruita con parti in legno.
I primi aeromodelli costruiti con la carta hanno probabilmente origine cinese. Non c'è da stupirsi, visto che la materia prima l'hanno inventata loro!
Il loro arrivo nel mondo occidentale risale invece al XVIII secolo, quando, nel 1743, il capitano Fear God Bascomb, di ritorno dalla Cina, portò negli Stati Uniti un aereo ricavato da un foglio di carta piegato: da lì arrivarono anche in Europa, ma erano considerati solo un gioco e, pertanto, poco adatti al rigore ed alla serietà dell'“Età dei Lumi”.
Sir George CayleySir George Cayley (1773-1857, a sinistra) invece, uno dei padri dell'aeronautica, considerò la cosa in modo scientifico. Avendo capito che il segreto del successo era nella planata (molti erano invece convinti che per sollevarsi bisognasse “battere le ali”), dopo diversi esperimenti condotti con modellini di carta, riuscì a costruire costruì il primo aliante effettivamente in grado di volare: correva l'anno 1853.
Come sempre accade a chi si dedica agli “aeroplanini”, anche lui fu pesantemente attaccato e dileggiato dai suoi contemporanei. Non c'è che dire: si prese proprio una bella rivincita!

La storia moderna degli aeroplani di carta inizia con l'avvento degli aeroplani veri, all'inizio del XX secolo: fin dai primi anni del '900, probabilmente, piccoli e grandi costruttori si cimentano nella realizzazione di macchine volanti dalle forme più ardite ed insolite.
Negli Stati Uniti c'è stato un vero e proprio “boom” di questo hobby, tale da essere chiamato “paper plane mania” (“mania degli aerei di carta”), a partire dal 1966. In quell'anno la rivista Scientific American organizzò la prima “Gara Internazionale di Aeroplani di Carta”. Gli ideatori della manifestazione si aspettavano di ricevere qualche centinaio di iscrizioni: si presentarono più di 11800 concorrenti, da 28 Paesi diversi.!

E in Italia? Qui da noi, oggi, mentre l'Origami è considerato una vera e propria arte, la costruzione di aeroplani di carta è vista ancora come un passatempo poco professionale, se non addirittura infantile. “Ma alla tua età giochi ancora con gli aeroplanini?” si sente spesso dire l'appassionato che, in pubblico, si dedica alla costruzione dei suoi modelli preferiti.
Peccato, perchè in realtà si tratta di un'applicazione dei principi dell'Origami a quelli dell'aerodinamica, che invece è una scienza molto seria, e soprattutto di un interessante e divertente modo di “riciclare” i fogli di carta. Chi lavora in un ufficio sa certamente quante centinaia se ne buttano a causa degli errori di stampa!

aereomodellismo fai da te: mozzo ruota come si deve

  


Embe’ che c’e da fare sul mozzo ? Una bella vite e via !

  
!!!! D’accordo questa é la soluzione piu’ semplice per mettere fuori uso una ruota nuova, difatti la vite dai oggi, dai domani col filetto scavera’ il mozzo e sul piu’ bello crack ! Ruota fuori uso. Ho messo a punto un metodo per poter evitare questo problema ecco la descrizione. Si tratta di inserire nel mozzo un tubo di ottone dentro il quale scorrerà la vite, la mia scelta e’ caduta sul tubo d’ottone in quanto vedremo in seguito che sara’ inserito a forza ed se utilizzassimo un tubo di alluminio lo stesso si schiaccerebbe.
  
Il tubo di ottone da me utilizzato e’ di 5 mm di diametro esterno il foro della ruota é piu’ piccolo quindi occorrerà allargalo a 5 mm con un trapano a colonna avendo cura di centrare per bene la punta. Perche’ non piu’ grande ? Perche’ il tubo di ottone verra’ inserito forzato.
  
Dopo aver tagliato il tubo a misura con una limetta rendetelo leggermente conico da un lato in modo che si incastri leggermente nel foro
  
A questo punto mettete in morsa la ruota e cominciate a stringere lentamente fino a che il tubo sia entrato il piu’ possibile, non usate olio per favorire l’inserzione in quanto il mozzo essendo in nylon e’ abbastanza elastico, anzi l’olio avrebbe come effetto di far scivolare fuori il tubo. 
  
Adesso vi rimane ancora un pezzettino di tubo da entrare allora si usa una vite con dado a mo’ di punzone fin quando il tubo non sarà completamente entrato

  

Ecco la foto  della ruota con la sua bella boccola in ottone….. BUON LAVORO !