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sabato 4 giugno 2011

aereomodellismo fai da te: Pacco di pile accu

Uno dei fattori di distruzione sicura di un modello e probabile ferimento dei tapini che vi stanno attorno o voi stessi  deriva da un non corretto cablaggio degli accumulatori dell’apparato ricevente e trasmittente…..
All’atto dell’acquisto del vostro radiocomando scartate immediatamente il portapile rx che e’ fornito nella scatola  in quanto le vibrazioni dell’aereo provocherebbero dei falsi contatti  rendendo insicuro il funzionamento, a lungo andare le molle di contatto si snervano ed i contatti si ossidano con un risultato che vi lascio immaginare, quindi o vi comprate un pacco gia’ fatto (prezzo da salasso) oppure ve lo costruite da voi. Se lo costruite da voi non comprate gli accu al supermarket o degli accu senza etichetta, di solito sono accu di scarto anche se nuovi. Non mi tirate in ballo la scusa che non sapete saldare (vi metto dietro la lavagna con un bel cappello a mo’ di Pinocchio e dovete pure ragliare !! ) in quanto la saldatura fa’ parte integrante del processo di montaggio di un aereo (vedi i rinvii dei comandi). Se proprio non ve la sentite fate fare il ‘lavoretto’ ad un amico, per quelli piu’ intraprendenti ecco la spiegazione.

Materiale:
·        Saldatore da 60W (scartare i tipi istantanei)
·        4 o 5 accumulatori NiCd (700 mA o piu’) 
·        Un po di stagno per elettronica (tipo sottile con disossidante incorporato)

·        Un pezzettino di tela smeriglio

·        Un flaconcino di Attak (o altro cianoacrilico) e tenete sottomano l’acceleratore

·        Un po di filo da 0.5 mm
·        La spinetta adatta per il vostro impianto ricevente (potreste recuperare quella dell’obbrobrioso portapile delinquente)
·        Un po di termoretraibile sottile ed un po largo e piatto che verra’ usato per ultimo per terminare il pacco 
·        Un asciugacapelli per la “messa in piega” del termoretraibile.
·        Un tronchesino ed un paio di forbici 

 

Cominciamo !

Prima di tutto tengo a precisare che gli accumulatori DEVONO essere tutti della stessa capacita’ e marca , nuovi,  comprati in un negozio di elettronica (ripeto lasciate perdere le occasioni da supermercato) e soprattutto scegliete quelli con le apposite linguette personalmente ne uso 5 in quanto normalmente la parte imbarcata sul modello (rx + servi) funziona a  6V e per di piu’ gli elementi NiCd sono, per costruzione, di capacita’ 1.2 volt per elemento .
Il saldatore da 60W non e’ eccessivo in quanto la potenza vi serve per fare delle belle saldature i saldatori istantanei (quelli non professionali) non vanno bene per il semplice fatto che la punta e’ troppo sottile e quindi raffredda subito a contatto con discrete superfici, morale, saldature opache (fredde) che non assicurano una buona continuita’ elettrica, lo stagno….come detto scegliete quello per elettronici che e’ di ottima qualita’ e contiene gia il disossidante necessario e a questo proposito mai e poi mai usare la famosa ‘pasta per saldare’ in quanto si’ aiuta a fare le saldature ma le scorie che restano prima o poi intaccano il metallo, al posto della pasta una bella insalata di lattuga !!!! E cioe’ un pezzetto di tela smeriglio che serve per grattare superficialmente le linguette prima della saldatura. L’Attak serve per incollare gli elementi tra di loro basta e avanza (mica le pile devono fare acrobazie !!!), l’acceleratore per l’Attak per i piu’ frettolosi, il filo serve per prolungare un po (non 15 Mt !!) la spinetta, il termoretraibile (sempre nei negozi di elettronica) e’ una plastica speciale che si restringe a contatto con una fonte di calore, servira’ sia per isolare la prolunga sia per terminare il pacco ecco il perche’ dell’asciugacapelli ma mi raccomando non esagerate col calore gi accu.. non lo gradiscono molto.

Piccolissima nozione di elettrotecnica:
Si dice montaggio in serie degli accumulatori   un montaggio dove il + di un elemento e’ collegato al – di un altro elemento e cosi’ via, in questo modo la tensione risultante e’ data dalla tensione di un elemento per il numero degli elementi e la capacita’ e’ la capacita’ del piu’ piccolo elemento della serie (ma a non non importa avere capacita’ diverse in quanto per il nostro uso tutti gli elementi DEVONO essere identici) quindi un pacco di 5 elementi NiCd  da 700 mA montato in serie avra’ una tensione di uscita di 5 x 1.2 =>6V circa ed una capacita’ di 700 mA. In un montaggio in parallelo tutti i + degli elementi sono collegati tra di loro ed ovviamente i - tra di loro, ne risulta che un pacco di accumulatori NiCd montato in parallelo avra’ una tensione di 1.2 V ma una capacita’ che e’ pari alla capacita’ di un elemento per il numero totale degli elementi in altre parole se montiamo in parallelo 5 accu NiCd da 700 mA avremo una tensione di uscita di circa1.2 V ed una corrente di 5 x 700 =>3500 mA.
Dopo la doverosa parentesi elettrotecnica riprendiamo il montaggio. Abbiamo tra le mani il primo elemento notate che le linguette sono contrapposte perche’ ho intenzione di realizzare un pacco piatto, per chi volesse realizzare un pacco di altra forma il principio di montaggio sara’ leggermente diverso….ma la procedura sara’ la stessa. Saldiamo il primo elemento con il secondo e cosi’ via  come si nota nella foto la saldatura e’ lucida quindi e’ fatta a regola d’arte (mica per niente l’ho fatta io he he he ) via via che saldiamo gli elementi tra loro e’ meglio incollarli con un po di Attak  in fondo alla foto si nota la spinetta che sara’ saldata ai capi delle prolunghe…. per i frettolosi aggiungo che per accelerare l’essiccatura dell’Attak si puo’ spruzzare un po di acceleratore sulla colla , prima di saldare la spinetta misuriamo la tensione a vuoto del pacco  e vabbe’ ho un tester digitale ma con un tester ad ago e’ lo stesso…la tensione non e’ 6v in quanto gli accu nuovi sono venduti scarichi ma e’ importante questa prova per constatare che non ci sia nessun cortocircuito accidentale nel qualcaso ci fosse,  la lettura sarebbe 000 e gli elementi scalderebbero maledettamente, vi consiglio di misurare la tensione dopo ogni saldatura di un nuovo elemento tanto per essere sicuri di non fare pasticci. Adesso saldiamo un pezzettino di filo in modo da prolungare il filo nero fino alla linguetta – del pacco  mi raccomando non esagerate nella lunghezza  nella foto si nota il tubicino nero termorestringente che verra’ messo sulla saldatura dei 2 fili poi basta scaldarlo con un accendino e sshhhoup !!!! aderira’ alla perfezione. Coraggio siamo quasi al termine non ci resta che mettere il nostro pacco nel termoretraibile scaldare pian piano con l’asciugacapelli ed opla’ il pacco e’ sigillato  notate che sul pacco ho scritto sia la capacita’ sia la data di ‘imbottigliamento’ (siamo nel 2005 ma la 2001 e' un ottima annata !) questa referenza e’ utile prima di tutto per sapere la capacita’ del pacco e poi per avere sempre presente la data di costuzione per il calcolo della durata di vita di un pacco batterie. A questo punto non ci resta che mettere sotto carica lenta per 12/14 ore (per carica lenta si intende una carica che sia in corrente 1/10 della capacita' in mA del pacco nel caso di un pacco da 750mA la carica lenta corrisponde a 75mA circa, mA in piu’ o in meno non casca il mondo ! ! !), fare riposare qualche ora, scaricare e ricaricare il pacco per un paio di volte in modo da far assestare bene gli elementi e poi via a provare il modello ! !
Per il momento puo’ bastare magari in seguito (su richiesta) potro’ accennare al fenomeno memoria degli elementi NiCd, come evitarlo, come scaricare e ricaricare correttamente il pacco ecc. Per chi volesse costruirsi da se un efficiente carica scarica batterie consiglio ancora il sito www.baronerosso.net oltre a questo circuito troverete altre piccole diavolerie elettroniche che, piu’ tardi, potranno esservi utili.

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